domenica 26 aprile 2009

Medjugorje - Messaggio del 25 aprile 2009

Messaggio del 25 Aprile 2009
"Cari figli, oggi vi invito tutti a pregare per la pace e a testimoniarla nelle vostre famiglie affinché la pace diventi il più grande tesoro su questa terra senza pace. Io sono la vostra Regina della Pace e la vostra madre. Desidero guidarvi sulla via della pace che viene solo da Dio. Per questo pregate, pregate, pregate.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

Parola di Vita, Aprile 2009

Parola di Vita, Aprile 2009

"Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà" (Mt 24,42)

Hai osservato come in genere non vivi la vita, ma la trascini in attesa d’un "dopo", in cui dovrebbe arrivare il "bello"?Il fatto è che un "dopo-bello" deve arrivare, ma non è quello che tu ti aspetti.Un istinto divino ti porta ad attendere qualcuno o qualcosa che possa soddisfarti. E pensi magari al giorno di festa, o al tempo libero, o ad un incontro particolare… Ma passati questi, non resti soddisfatto, almeno pienamente. E riprendi il tran tran d’una esistenza non vissuta con convinzione, sempre in attesa.La verità è che, tra gli elementi che compongono anche la tua vita, ve n’è uno da cui nessuno può scappare; è l’incontro a tu per tu col Signore che viene. Questo è il "bello" al quale inconsciamente tendi, perché sei fatto per la felicità. E la piena felicità può dartela solo Lui.E Gesù, conoscendo quanto tu ed io siamo ciechi nella ricerca di essa, ecco che ci ammonisce:

"Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà".

Vegliate. State attenti. State svegli.Perché di molte cose non sei sicuro al mondo, ma di una certamente non puoi aver dubbi: che un giorno devi morire. E questo per il cristiano significa presentarsi davanti a Cristo che viene.Può essere che anche tu sia come i più che dimenticano la morte volutamente, di proposito. Hai paura di quel momento e vivi come se non esistesse. Dici con la tua vita terrena, col radicarti sempre più in essa: la morte mi fa tremare, quindi non c’è. Invece quel momento verrà. Perché Cristo viene certamente.

"Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà".

Con queste parole Gesù intende la sua venuta all’ultimo giorno. Come è salito al Cielo fra gli apostoli, così tornerà.Ma queste parole vogliono dire anche la venuta del Signore alla fine della vita di ogni uomo. Del resto, quando l’uomo muore, per lui il mondo è finito.E giacché non sai se Cristo viene oggi, stasera, domani, o fra un anno o più, devi vigilare. Proprio come quelli che stanno svegli perché sanno che i ladri verranno a svaligiare la loro casa, ma non ne conoscono l’ora.E, se Gesù viene, vuol dire che questa vita è passeggera. E se è tale, anziché svalutarla, devi dare ad essa la massima importanza. Devi prepararti per quell’incontro con una vita degna.

(…)"Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà".

Certamente occorre che anche tu vigili. La tua vita non è solo un pacifico susseguirsi di atti. E’ pure una lotta. E le tentazioni più varie, come quelle sessuali, quelle della vanità, dell’attaccamento al denaro, della violenza, sono i tuoi primi nemici.Se vigili sempre, non ti lascerai prendere di sorpresa.Ma vigila bene chi ama. E’ dell’amore vigilare.Quando si ama una persona, il cuore vigila sempre attendendola, e ogni minuto che passa senza di lei è in funzione di lei.Così fa una sposa amorosa quando fatica, o prepara quanto può servire al suo sposo assente: fa ogni cosa in vista di lui. E quando arriva, nel suo saluto esultante c’è tutto il gioioso lavoro della giornata.Così fa una mamma, quando prende un piccolo riposo durante l’assistenza del suo ragazzo ammalato. Dorme, ma il suo cuore veglia.Così agisce chi ama Gesù. Fa tutto in funzione di Lui, che incontra nelle semplici manifestazioni della sua volontà in ogni attimo, e incontrerà solennemente nel giorno in cui verrà.E’ il 3 novembre 1974.Si conclude a Santa Maria, nel sud del Brasile, un incontro spirituale di 250 giovani, di cui la maggior parte proviene dalla città di Pelotas.Il primo pullman, con quarantacinque persone, parte: tanti canti, tanta gioia, tanto amore a Gesù. Ad un certo punto del viaggio alcune ragazze dicono insieme il rosario coi misteri dolorosi e chiedono alla Madonna la fedeltà a Dio, fino alla morte.In una curva, per un guasto meccanico, il pullman precipita in un burrone d’una cinquantina di metri, capovolgendosi tre volte. Muoiono sei ragazze.Una sopravvissuta dice: "Ho visto la morte da vicino, però non ho avuto paura perché Dio era lì".Un’altra: "Quando mi sono accorta che potevo muovermi, in mezzo ai rottami, ho guardato il cielo stellato e, inginocchiata fra i corpi delle mie compagne, ho pregato. Dio era lì accanto a noi…". Il babbo di Carmen Regina, una delle vittime, ha raccontato che spesso la figlia ripeteva: "E’ bello morire, papà, si va a stare insieme a Gesù".

"Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà".

Le giovani di Pelotas, perché amavano, vigilavano, e quando è venuto il Signore gli sono andate incontro con gioia.

Chiara Lubich

Chiara Lubich - Testamento spirituale


Chiara Lubich
IL MIO TESTAMENTO


Se oggi dovessi lasciare questa Terra e mi si chiedesse una parola, come ultima che dice il nostro Ideale, vi direi – sicura d’esser capita nel senso più esatto -:«Siate una famiglia». Vi sono fra voi coloro che soffrono per prove spirituali o morali? Comprendeteli come e più di una madre, illuminateli con la parola o con l’esempio. Non lasciate mancar loro, anzi accrescete attorno ad essi, il calore della famiglia. Vi sono tra voi coloro che soffrono fisicamente? Siano i fratelli prediletti. Patite con loro. Cercate di comprendere fino in fondo i loro dolori. Fateli partecipi dei frutti della vostra vita apostolica affinché sappiano che essi più che altri vi hanno contribuito.Vi sono coloro che muoiono? Immaginate di essere voi al loro posto e fate quanto desiderereste fosse fatto a voi fino all’ultimo istante. C’è qualcuno che gode per una conquista o per un qualsiasi motivo? Godete con lui, perché la sua consolazione non sia contristata e l’animo non si chiuda, ma la gioia sia di tutti. C’è qualcuno che parte? Lasciatelo andare non senza avergli riempito il cuore di una sola eredità: il senso della famiglia, perché lo porti dov’è destinato. Non anteponete mai qualsiasi attività di qualsiasi genere, né spirituale, né apostolica, allo spirito di famiglia con quei fratelli con i quali vivete. E dove andate per portare l’ideale di Cristo… niente farete di meglio che cercare di creare con discrezione, con prudenza, ma decisione, lo spirito di famiglia. Esso è uno spirito umile, vuole il bene degli altri, non si gonfia... è, insomma, la carità vera, completa. Insomma, se io dovessi partire da voi, in pratica lascerei che Gesù in me vi ripetesse: «Amatevi a vicenda... affinché tutti siano uno».


Chiara Lubich


25 dicembre 1973

Chiara Lubich - L'arte di amare


L’ARTE DI AMARE
Di Chiara Lubich

Amare tutti. E per realizzare questo,amare il prossimo. Ma chi è il prossimo? Lo sappiamo : non dobbiamo cercare lontano : il prossimo è il fratello che ci passa vicino nel momento presente della vita… amare questo prossimo ora. Quindi non un amore platonico, non un amore ideale: amore fattivo. Bisogna amare non in modo astratto e futuro,ma in modo concreto e presente,adesso.”

“Occorre intendere nel senso più vero,nel modo più giusto,l’amore. L’uomo si sente veramente amato da un altro se questi riesce a farlo contento. Si capisce allora come a volte il nostro non è vero amore,quando, ad esempio, ci tratteniamo su argomenti, teniamo atteggiamenti, prestiamo attenzioni che non interessano all’altro. Il vero comportamento che interpreta la parola “amare”, “amare” è il farsi uno,andare incontro al fratello, ai suoi bisogni, addossarsi le sue necessità,come anche i suoi dolori”.

“un'altra caratteristica dell’amore,che è conosciuta,riportata in tutti i libri sacri, e che da sola basterebbe, se vissuta , a fare di tutto il mondo una grande famiglia è : amare come se stessi, fare agli altri quello che si vorrebbe fosse fatto a sé, non fare agli altri quello che non si vorrebbe fosse fatto a sé”.

Amate i vostri nemici: questo si capovolge i nostro modo di pensare e fa dare a tutti una sterzata al timone della propria vita!”

“Alzarsi al mattino e dire soltanto questo: << Amerò per primo tutti quelli che incontro durante la giornata ; questo e quell’altro, sempre per primo,sempre per primo,sempre per primo>> . Lanciarsi sempre ad amare per primi. Che vita meravigliosa!”

“Prova ad amare chi ti sfiora nel momento presente della vita e scoprirai nell’animo tuo nuovi germogli di forze prima non conosciute: esse daranno sapore alla tua vita e risponderanno ai tuoi mille perché”

“Bisogna spalancare il cuore, rompere tutti gli argini e mettersi in cuore la fratellanza universale: io vivo per la fratellanza universale!”

“Amare tutti dunque. Un principio universale. Sentito dagli uomini di ogni epoca, e sotto ogni cielo”.

Amiamo il fratello. I fratelli sono la nostra grande occasione. Non perdiamone una, durante tutto il giorno”.

Chiara Lubich


Fondatrice del movimento dei focolarini